Latte e uova sono tra gli alimenti alla base della dieta dei bambini, ma non sempre il loro consumo è salutare. Spesso, i bebè possono sviluppare intolleranze o allergie a questi ingredienti, due condizioni diverse ma altrettanto importanti da conoscere. Ecco perché.
Allergie e intolleranze: no, non sono sinonimi
Benché molti usino il termine allergia come sinonimo di intolleranza, in realtà le due condizioni hanno cause, e manifestazioni, differenti. Vediamo di capirci qualcosa di più.
Nel classificare i disturbi legati al cibo, la comunità scientifica internazionale ha scelto di rifarsi alla definizione della American Academy of Allergy Asthma and Immunology (https://www.aaaai.org/), che utilizza il termine generico di “reazione avversa al cibo”. All’interno di questa categoria si trova poi un’importante distinzione tra allergie e intolleranze. Le allergie sono una reazione del sistema di difesa dell’organismo (cioè del sistema immunitario) a una specifica proteina alimentare che riconosce come nociva; nelle intolleranze, invece, la reazione non è provocata dal sistema immunitario.
Le intolleranze sono più diffuse, le allergie sono in aumento
Cosa vuol dire? Che mentre le allergie scatenano una risposta del sistema immunitario che “combatte” contro l’alimento percepito come pericoloso, le intolleranze sono legate alla difficoltà del nostro corpo di digerire correttamente certi alimenti, quindi sono come una sorta di ipersensibilità, solitamente non grave, che il corpo manifesta. Ecco perché le intolleranze sono più diffuse delle allergie e quelle al lattosio e al glutine sono le più comuni. Ma, stando agli ultimi dati – pubblicati sull’ultimo numero del Journal of Allergy and Clinical Immunology Global (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38655562/) – le allergie alimentari nei bambini sono in continuo aumento, anche in Italia, con un incremento del 34% negli ultimi 10 anni, tra i più piccoli, e addirittura del 120% nei bimbi sotto i 3 anni. I principali “responsabili” delle allergie? Latte (55%), uova (33%) e frutta a guscio (24%), crostacei e pesce.
Altra distinzione da tenere presente è che mentre i disturbi causati dalle intolleranze sono legati alla quantità di alimento ingerita (cioè: se un cibo viene consumato in una quantità inferiore a quella che il corpo è in grado di tollerare, non produrrà effetti significativi), le allergie non rispondono a questo meccanismo e, anche se ingerito in piccolissima quantità, il cibo nemico può determinare l’attivazione del sistema immunitario, fino a provocare un potenziale shock anafilattico.
Intolleranza al lattosio e celiachia: che cosa sono
Fatte queste precisazioni, torniamo a latte, uova e grano. L’intolleranza al lattosio (generalmente ereditaria e molto diffusa in Asia, in alcune regioni dell’America e frequente nelle aree mediterranee, tra cui l’Italia) è causata dalla mancanza o dalla ridotta produzione dell’enzima lattasi necessario per digerire lo zucchero naturalmente presente nel latte, il lattosio appunto. I sintomi? Crampi addominali, gonfiore e diarrea. A volte basta ridurre il consumo di lattosio per migliorare la situazione, ma in molti casi è necessario eliminarlo del tutto.
La celiachia, (da koiliakos, termine greco che sta per “coloro che soffrono nell’addome”) è invece un’intolleranza permanente al glutine, una proteina presente in cereali come grano, orzo e segale. La celiachia non è solo un’intolleranza, ma una malattia autoimmune di cui però al momento, non si conosce la natura (ma si pensa che alcune infezioni virali e la quantità di glutine introdotto durante il svezzamento possano avere un ruolo importante nello scatenamento clinico della celiachia) che richiede una dieta rigorosamente priva di glutine per evitare danni all’intestino.
Allergia all’uovo: una sfida per molti bambini
Un’altra avversa condizione al cibo, molto comune tra i piccoli è l’allergia all’uovo. A differenza delle intolleranze, qui è il sistema immunitario a entrare in azione, identificando in modo errato le proteine dell’uovo come minacce. Questo può scatenare sintomi come orticaria, problemi digestivi o, nei casi più gravi, difficoltà respiratorie simili all’asma.
Fortunatamente, molte allergie all’uovo scompaiono prima dell’adolescenza, ma nel frattempo, è fondamentale evitare questo ingrediente e scegliere prodotti sicuri per i bambini.
Come scegliere i prodotti giusti?
Con così tante possibili allergie e intolleranze, scegliere i cibi giusti e abituare i piccoli alle buone abitudini alimentari e a uno stile di vita sano, può sembrare complicato. Per fortuna, oggi ci sono tante soluzioni sicure e gustose. Per esempio quelle proposte da Fosfovit.
Prima azienda in Italia a non usare olio di palma nei propri biscotti e avendo scelto, fin dall’inizio, di produrli anche senza glutine e con un ridotto apporto di zuccheri, la nostra azienda ha fatto un’importante scelta di campo, creando prodotti adatti ai bimbi con allergie o intolleranze, ma senza mai costringerli a rinunciare al gusto, alla bontà e alla qualità.
Così, la linea Bisenglut (https://fosfovit.com/bisenglut-biscotto-per-neonati-senza-glutine-latte-e-uova/) è una produzione free form (https://fosfovit.com/alimentazione-equilibrata-con-i-biscotti-bisenglut/), perfetta per chi non può assumere glutine, perché composta di biscotti facili da digerire perché preparati senza uova, latte, glutine e con farina di riso diastasata. E poi la soluzione per chi è intollerante a latte e uova: il Biscotto Fosfovit, il più amato dai bimbi (ma anche dagli adulti che, spesso, lo consumano perché lo trovano digeribile, buono e leggero), preparato con materie prime selezionate e secondo i più moderni principi nutrizionali: ricco di calcio, ferro, sei vitamine ed è senza latte, senza uova e senza olio di palma.
Insomma, che stiate cercando un biscotto senza glutine o un prodotto senza latte e uova, Fosfovit ha la soluzione giusta per voi. In modo da non fare più confusione tra intolleranze e allergie. Le trovate qui > https://fosfovit.com/biscotti-per-neonati-fosfovit/